nº 1233
Articolo
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Lo Spirito domina la terra
1267. Rinneverà la faccia della terra
Il racconto della venuta dello
Spirito Santo a Pentecoste contiene un aspetto che passa inosservato: “Si
trovavano allora in Gerusalemme, Giudei osservanti di ogni nazione che è sotto
il cielo” (At 2, 5.8). Guardando la
mappa, vediamo che c’erano persone di tutto il mondo conosciuto di allora. Da Gerusalemme i raggi si irradiavano verso tutte le
direzioni. Lo Spirito è per tutti e parla tutte le lingue. Tutti possono capire
il suo linguaggio. Non si tratta di parlare in lingue straniere, ma che tutte
le lingue sono aperte alla lingua dello Spirito Santo. La sua lingua è il
messaggio del Vangelo di Gesù che gli apostoli cominciano da quel momento ad
annunciare. Parlare in molte lingue vuol dire avere la capacità di trasmettere
il vangelo in accordo con la fede e la cultura della gente. L’uniformità della
Chiesa stà nella fede e non nelle forme esteriori o leggi. Il Vangelo può
essere vissuto da tutti i popoli e questo vangelo purifica le culture da ciò
che esse possono avere di maligno contro Dio e contro la persona umana. Cioè da tutto ciò che chiamiamo
superstizione. Il Vangelo annunciato, sarà rinnovatore, ma non deve essere imbevuto delle
culture nelle quali è annunciato, bensì essere pieno della libertà che lo
Spirito ispira. Non fu così l’evangelizzazione al tempo delle scoperte dei
continenti, ed essa mantiene oggi, almeno in parte, le concettualizzazioni del “primo
mondo”. Ci sono delle parti immutabili ma anche delle parti che possono essere
diverse.
1268. Realtà trasformatrici
Il messaggio del Vangelo si
riferisce alla vita del mondo in tutte le sue dimensioni. È la rinnovazione
totale dell’universo. E questa avverrà nella rinnovazione dei cuori, perciò la
predicazione degli apostoli chiama alla conversione: “Pentitevi, e ciascuno si
faccia battezzare nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati” (At 2,
38). Il pentimento è l’inizio dell’adesione. I peccati sono i comportamenti che
distruggono la persona, gli altri e la natura, rompendo la relazione con Dio. Essere
battezzato è mescolarsi con la vita di Cristo affinchè il mondo abbia la Vita. Ci
sono molti “semi” del Vangelo sparsi tra le genti, poichè Dio è un eccellente
agricoltore che getta sempre la buona semente in tutto il mondo. Il rinnovamento
valorizzerà tutti questi valori e li promuoverà con la grazia del vangelo. E stata
questa la decisione degli apostoli quando videro le difficoltà della
predicazione tra pagani e giudei. Non tutto ciò che era bene per i giudei lo
era anche per i pagani battezzati. Per questo si proposero due cammini
differenti già all’inizio della vita della chiesa. L’uniformità risiedeva nella
fede in Gesù, questa doveva essere uguale per tutti. Che tutti facciano le cose
allo stesso modo è una falsa uniformità.
1269. Soffiando sui carboni
Celebriamo la Venuta dello Spirito
Santo come chiusura del Tempo Pasquale. Arriviamo al massimo della predicazione
di Gesù, quando Egli dice: Conviene che io me ne vada sennò non verrà a voi lo
Spirito Santo (Gv 16,7). Egli vi ricorderà e insegnerà tutto quello che io vi
ho insegnato (Gv 14,26). Paoli scrivendo a Timoteo diceva: “...Per
questo motivo ti ricordo di ravvivare il dono di Dio che è in te per
l`imposizione delle mie mani.” (2 Tm 1,6). Quest’avvertenza è fatta alla Chiesa di oggi,
in questo momento di speranza di rinnovamento portato da Papa Francesco. E’ un
tempo forte per ravvivare la chiamata
dello Spirito lanciata sul mondo nel giorno di Pentecoste. La Chiesa precisa
che una conversione profonda è necessaria per uscire da se stessi e lasciar
spazio allo Spirito che ci orienterà nella maniera migliore per rinnovare il
nostro cuore e il cuore del mondo. Il mondo crederà in noi nella misura in cui
noi lasciamo trasparire il Vangelo. La sua bellezza supera i secoli e indica i tempi futuri.