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Omelia _ Ascensione del Signore _ 12.5.2013



In Cristo siamo in possesso del diritto di vivere nel Cielo. Questa verità non ci allontana dai problemi della terra, ma ci stimola a trasformare la terra in un Cielo per tutti

 

nº 1230
Ascensione del Signore

Omelia
(12.05.05)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Ascensione del Signore

E’ salito al Cielo

Nella professione di fede così diciamo: “Credo in Gesù Cristo che salì al cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente, di là verrà a giudicare i vivi e i morti”. L’Ascensione del Signore è una celebrazione che passa un po’ dimenticata, ma è necessaria per la vita cristiana. Gesù è celebrato come Signore dell’Universo. Cristo non è un santo in più.  Unito al Padre è il Mediatore che esercita il suo Sommo Sacerdozio e intercede per noi affinchè il Padre ci dia lo Spirito per la nostra divinizzazione. Senza la Glorificazione, non avremmo ricevuto lo Spirito. Gli apostoli, nel proclamare che Gesù è risorto, insistono: “Egli è stato esaltato dalla destra di Dio, ha ricevuto dal Padre il dono dello Spirito Santo secondo la promessa ed ha effuso questo stesso Spirito” (Atti 2,33). Paolo continua questo pensiero: “Ha posto tutto sotto i suoi piedi e lo ha costituito al di sopra di tutto, capo della chiesa, che è il suo corpo, la pienezza di lui che tutto, sotto ogni aspetto, riempie” (Ef 1, 22-23). L’Ascensione di Gesù è la sua glorificazione. È la garanzia totale della realizzazione delle promesse di Dio. Noi non ci riferiamo a una realtà terrena, ma a Cristo che è il centro  verso il quale converge tutto l’Universo, poiché “piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a se tutte le cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli” (Col 1,19.20). L’Ascensione di Gesù è la certezza che ritornerà con l’invio dello Spirito. Ora vediamo con gli occhi della fede che vedono più profondamente degli occhi umani.

 

La nostra vittoria

La preghiera di colletta ci conferma questa verità: “Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria”. Questa realtà della nostra fede, che chiamiamo mistero, è comprensibile per l’unione della Sua Divinità alla nostra umanità. Questa umanità è stata glorificata  in Cristo come Signore dell’Universo. Il Figlio eterno del Padre ha assunto il fragile figlio dell’uomo che ora partecipa della Sua gloria di risorto. Il prefazio riassume bene questa verità: “Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo, non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria”. E ancora “Dio onnipotente e misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato l'uomo accanto a te nella gloria”. In Cristo siamo in possesso del diritto di vivere nel Cielo. Questa verità non ci allontana dai problemi della terra, ma ci stimola a trasformare la terra in un Cielo per tutti. Per questo gli Angeli dicono che non  basta restare a guardare in altro, perchè Gesù continua a essere presente nella sua Chiesa a servizio del mondo. L’evangelista Luca dice che Gesù ascendendo benedisse i suoi.  “Benedire significa promettere che il Signore sarà presente nella tua vita come aiuto e protezione e darà tutto il necessario per rimanere fedeli alla vocazione”.

 

Egli continua nei suoi discepoli

Annunciando la Sua Morte e la Sua Risurezione  dice agli apostoli: “Sarete testimoni di tutto questo” e, a questo fine, invierà  lo Spirito Santo, lo stesso che ha animato la Sua missione. E’ così che comprendiamo che Gesù continua la sua missione nei suoi discepoli  ed in loro è Lui che annuncia la Parola. C’è un disegno permanente, come proclama Paolo ai Colossesi,  vivere in terra ma con il cuore nell’alto dove stà Cristo (Cl 3, 1-2). Gesù è glorioso nei Cieli, ma rimane, potremmo dire, sta con il cuore in terra,  , perchè dice: “Sarò con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Ogni celebrazione ci ridona la missione.  Essa è per tutti, perchè partecipiamo della Gloria “affinchè Dio sia tutto in tutti” (1 Cor 15,28).

 

Letture: Atti 1, 1-11; S. 46; Ef. 1, 17-23; Luca 24, 46-53


 
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