In Cristo siamo in possesso del diritto di
vivere nel Cielo. Questa verità non ci allontana dai problemi della terra, ma
ci stimola a trasformare la terra in un Cielo per tutti
nº
1230
Ascensione
del Signore
Omelia (12.05.05)
Pe.
Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
Ascensione
del Signore
E’
salito al Cielo
Nella professione di fede così diciamo:
“Credo in Gesù Cristo che salì al cielo e siede alla destra di Dio Padre Onnipotente,
di là verrà a giudicare i vivi e i morti”. L’Ascensione del Signore è una
celebrazione che passa un po’ dimenticata, ma è necessaria per la vita
cristiana. Gesù è celebrato come Signore dell’Universo. Cristo non è un santo
in più. Unito al Padre è il Mediatore
che esercita il suo Sommo Sacerdozio e intercede per noi affinchè il Padre ci
dia lo Spirito per la nostra divinizzazione. Senza la Glorificazione, non
avremmo ricevuto lo Spirito. Gli apostoli, nel proclamare che Gesù è risorto,
insistono: “Egli è stato esaltato dalla destra di Dio, ha ricevuto dal Padre il
dono dello Spirito Santo secondo la promessa ed ha effuso questo stesso
Spirito” (Atti 2,33). Paolo continua questo pensiero: “Ha posto tutto sotto i
suoi piedi e lo ha costituito al di sopra di tutto, capo della chiesa, che è il
suo corpo, la pienezza di lui che tutto, sotto ogni aspetto, riempie” (Ef 1,
22-23). L’Ascensione di Gesù è la sua glorificazione. È la garanzia totale
della realizzazione delle promesse di Dio. Noi non ci riferiamo a una realtà
terrena, ma a Cristo che è il centro
verso il quale converge tutto l’Universo, poiché “piacque a Dio di fare
abitare in lui ogni pienezza e per mezzo di lui riconciliare a se tutte le
cose, rappacificando con il sangue della sua croce, cioè per mezzo di lui, le
cose che stanno sulla terra e quelle nei cieli” (Col 1,19.20). L’Ascensione di
Gesù è la certezza che ritornerà con l’invio dello Spirito. Ora vediamo con gli
occhi della fede che vedono più profondamente degli occhi umani.
La nostra vittoria
La preghiera di colletta ci conferma questa
verità: “Esulti di santa gioia la tua Chiesa, o Padre, per il mistero che
celebra in questa liturgia di lode, poiché nel tuo Figlio asceso al cielo la
nostra umanità è innalzata accanto a te, e noi, membra del suo corpo, viviamo
nella speranza di raggiungere Cristo, nostro capo, nella gloria”. Questa realtà
della nostra fede, che chiamiamo mistero, è comprensibile per l’unione della
Sua Divinità alla nostra umanità. Questa umanità è stata glorificata in Cristo come Signore dell’Universo. Il
Figlio eterno del Padre ha assunto il fragile figlio dell’uomo che ora
partecipa della Sua gloria di risorto. Il prefazio riassume bene questa verità:
“Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo, non
si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora
eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo
anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria”. E ancora “Dio onnipotente e
misericordioso, che alla tua Chiesa pellegrina sulla terra fai gustare i divini
misteri, suscita in noi il desiderio della patria eterna, dove hai innalzato
l'uomo accanto a te nella gloria”. In Cristo siamo in possesso del diritto di
vivere nel Cielo. Questa verità non ci allontana dai problemi della terra, ma
ci stimola a trasformare la terra in un Cielo per tutti. Per questo gli Angeli
dicono che non basta restare a guardare
in altro, perchè Gesù continua a essere presente nella sua Chiesa a servizio
del mondo. L’evangelista Luca dice che Gesù ascendendo benedisse i suoi. “Benedire significa promettere che il Signore
sarà presente nella tua vita come aiuto e protezione e darà tutto il necessario
per rimanere fedeli alla vocazione”.
Egli continua nei suoi discepoli
Annunciando la Sua Morte e la Sua
Risurezione dice agli apostoli: “Sarete
testimoni di tutto questo” e, a questo fine, invierà lo Spirito Santo, lo stesso che ha animato la
Sua missione. E’ così che comprendiamo che Gesù continua la sua missione nei
suoi discepoli ed in loro è Lui che
annuncia la Parola. C’è un disegno permanente, come proclama Paolo ai
Colossesi, vivere in terra ma con il
cuore nell’alto dove stà Cristo (Cl 3, 1-2). Gesù è glorioso nei Cieli, ma
rimane, potremmo dire, sta con il cuore in terra, , perchè dice: “Sarò con voi tutti i giorni
fino alla fine del mondo” (Mt 28,20). Ogni celebrazione ci ridona la
missione. Essa è per tutti, perchè
partecipiamo della Gloria “affinchè Dio sia tutto in tutti” (1 Cor 15,28).
Letture: Atti 1, 1-11; S. 46; Ef. 1, 17-23; Luca 24, 46-53