Omelia 4^ Domenica Avvento_2012
 

Il Natale è alle porte con le sue luci e i suoi addobbi, ma il più bello è il momento felice che Gesù ha preparato per noi. Egli verrà come un pastore che dirige il suo popolo verso la pace. Già da tanto tempo Egli ha portato la pace e noi parliamo solo di guerra e di violenza. Maria ed Elisabetta sono testimoni del mistero della presenza di Gesù in mezzo a loro, che le fa sussultare di gioia. Di fronte a questa allegria, anche noi siamo chiamati a cambiare la nostra asprezza in gioia  da seminare là dove passiamo, ma la gioia della salvezza.

nº 1190
Omelia 4^ Domenica di Avvento

(23.12.12)

Pe. Luiz Carlos de Oliveira

Redentorista

Ecco Io vengo

Benedetta Colei che ha creduto

Ormai prossimi al Natale,  che è la celebrazione della manifestazione di Dio all’umanità, leggiamo della visita di Maria a santa Elisabetta. Non è una storiella di famiglia. È Dio che visita il suo popolo. “Luce dall’alto che è venuta a visitarci†canta Zaccaria (Lc 1,78). Maria, come la nuova Arca dell’Alleanza, porta in se l’Eterno e va ad incontrare l’abbandonata che è stata poi visitata da Dio, per donarle lo Spirito Santo che riempie di giubilo anche il figlio che Elisabetta porta in seno, Giovanni Battista. La preghiera di colletta della messa ci porta a capire il mistero del Cristo come un tutto: “Avendo conosciuto l’Incarnazione, arriviamo per la sua Passione e Croce, alla gloria della Risurrezioneâ€. La profezia di Michea rivela che la piccolezza di Betlem darà il dominatore di Israele. Dio non lascerà il suo popolo nell’abbandono (Michea 5, 1-4ª). Il popolo, nella sofferenza grida affinchè il Signore torni a visitarlo (S. 79). Dio ascolta la preghiera di Elisabetta e gli dona un figlio. Maria, Vergine, riceve da Dio un figlio. La visita di Maria è rivelazione della presenza di Dio che visita il suo popolo. Elisabetta proclama che la fede di Maria ha permesso la realizzazione delle promesse. Lei è il simbolo del popolo che crede ed è visitato da Dio per compiere le sue promesse. Elisabetta proclama la beatitudine di Maria come la sua prerogativa maggiore: “La Madre del mio Signoreâ€. Questa parola significa Madre di Dio. Maria  è nel mistero della Salvezza come la discepola che crede e come la Madre che dà all’umanità il Figlio di Dio. Preghiamo nel prefazio della messa: “In Maria ci è data la Grazia che Eva ci tolseâ€. La  Grazia è Gesù. Maria, che è stata avvolta dallo Spirito di Dio Lo dona a Elisabetta e a Giovanni che salta di gioia. Possiamo domandarci: “chi si avvicina a noi sente la forza dello Spirito che è nel nostro cuore?†. La nostra missione nel tempo di Natale è offrire lo Spirito come Dono.

 

Sacrificio della volontà

L’unità del Mistero Pasquale di Cristo risiede nella sua volontà redentrice, poichè in ogni tappa della Sua vita, tutto il suo Essere  era rivolto verso il Padre in una permenente consegna: “Perchè io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di Colui che mi ha mandato†(Gv.  6,38). Il Suo sacrificio cominciòcon l’Incarnazione. Leggiamo nella lettera agli Ebrei: “Allora ho detto: Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà†(Eb 10,7). Maria, dopo aver ricevuto l’annuncio dell’Angelo, corre con grande carità a casa di Elisabetta. Resta così unita alla Carità di Dio in Cristo che consiste nel comunicare la Parola. Questa Parola che porta nel suo seno Verginale comunica allo stesso tempo lo Spirito Santo a Elisabetta e le dà anche la fede affinchè essa riconosca il Figlio di Dio. Realizza in Giovanni in questo stesso momento la volontà redentrice. Maria è l’arca della divina presenza, come lo fu l’Arca dell’Alleanza sui monti di Israele (1 Cr 13,14).

 

Tempo di rinnovamento

Il Profeta Michea annuncia la pace: “gli uomini vivranno in pace†( 5,3). Mondo senza violenza. E proprio la nascita di Gesù è una lezione di convivenza, amore e rispetto per la vita. Per tutti c’è un posto vicino al Piccolo Gesù. Chissà che non si possa ricostruire un mondo anche per i piccoli e i poveri. Ma non ci potrà essere rinnovamento senza lo Spirito Santo. È necessario lasciare che lo Spirito irrompa nella nostra vita e che questa diventi docile alla Parola che porta la venuta del Signore. Le parole di Maria “Ecco la serva del Signoreâ€, valgono oggi anche per noi. E’ necessario credere che ciò è possibile e che la Chiesa si rinnovi. Per questo siamo chiamati a vedere il valore del distacco e della povertà del Natale. È necessaria una Chiesa rivolta verso la gente e non verso le ideologie e i riti. Cerchiamo di celebrare bene la festa della salvezza (dopo-Comunione)

 

Letture: Michea 5, 1-4ª; S. 79; Eb. 10, 5-10), Vangelo di Luca, 21, 39-45


 
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