Salendo al Cielo Gesù ci
porta con se. Cerchiamo di mantenere i nostri cuori rivolti verso il cielo dove
è già salita la nostra umanità. Allo stesso tempo operiamo sulla terra per annunciare il
Vangelo, e in questa missione Gesù resta sempre con noi.
nº 1128
Omelia dell’Ascensione del Signore
(20.05.12)
Pe. Luiz Carlos de
Oliveira
Redentorista
Ascensione del
Signore
E salì al Cielo
“Dopo aver dato istruzioni
agli apostoli che si era scelti nello Spirito Santo, egli fu assunto in cielo”
(At. 1, 2-9). La festa dell’Ascensione è relegata a un giorno senza espressione
che più le si addice. Ma essa è un
mistero grande della nostra fede. Un mistero necessario per la salvezza e
importante per vivere la fede giorno per giorno. Paolo scrive: “Se Gesù non
fosse risorto, vana sarebbe la nostra fede” (1 Cor 15,14). Se Egli non salisse al
cielo, non verrebbe lo Spirito Santo: “Se
non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore, ma quando me ne sarò
andato, ve lo manderò” (Gv 16, 7). Se Gesù non fosse salito al Cielo non
avrebbe completato l’opera della redenzione dell’umanità, perchè la sua
finalità è condurci tutti al Padre. Non ci sarebbe stata la possibilità di
stabilire la vita cristiana. Questo mistero completa la missione di Gesù e
porta a pienezza, la glorificazione col Padre, con la gloria che aveva prima
della creazione del mondo (Gv 17,5). Essendo glorificato, porta in essa la
nostra umanità. Possiamo dire che è la festa dell’umanità che, glorificata,
resta unita al Padre in Cristo. E’ il coronamento dell’incarnazione. Egli è
venuto per unirci a Dio e lo fa unendoci
a Lui nella sua carne e questa carne è la nostra carne. Per questo nella messa
preghiamo: “fai gustare i divini misteri, suscita in noi il desiderio della
patria eterna, dove hai innalzato l’uomo accanto a te nella gloria” (Dopo
comunione). Egli è il mediatore con la sua realtà umana glorificata, perchè
unisce a se e al Padre, la nostra fragile realtà. Preghiamo anche: “Cristo Mediatore
tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo, non si è separato
dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per
darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi,
sue membra, uniti nella stessa gloria” (prefazio). Non pensiamo dunque che Egli
ci abbia lasciato, ma Egli non è asceso per allontanarsi dalla nostra umanità,
ma per darci la certezza che ci condurrà alla gloria della immortalità.
Partecipare alla
sua Gloria
Siamo chiamati, nella
speranza, a partecipare della sua gloria (orazione). Noi celebriamo
l’Ascensione non solo ricordandoci di una “uscita tra acclamazioni e al suono
di tromba” (Sl. 46), ma ci uniamo a questo mistero nella Celebrazione
Eucaristica. In essa, l’universo celebra con Lui nella gloria del Padre, perchè
Gesù è il Sommo Sacerdote che ci unisce alla sua eterna lode. La messa non si
riduce a una sonnolenta mezz’ora, ma è il lodare eterno del Figlio che presiede
l’Eucarestia eterna, associando a se le creature. Egli unito al Padre, invia
costantemente lo Spirito. La sua missione di Sommo Sacerdote è invocare il
Padre, e inviare incessantemente lo Spirito sull’Universo e su ogni cuore.
L’ascensione di Gesù è già la nostra vittoria (cfr. Colletta). Per questo
Paolo, nella seconda lettera, insiste sulla conoscenza di quello che Dio ha
fatto per noi e di considerare la ricchezza della gloria che ci è data (Ef 1,
17-23). Gesù già ha la vittoria completa su tutto il male “poichè Egli ha posto
tutto sotto i suoi piedi” (22). Gesù non è in competizione con il male, perchè
Egli ne è già il vincitore.
Guardare in alto
Gli angeli dissero ai
discepoli” Uomini di Galilea, perchè state a guardare il cielo” (At 1,11). Non
ci separiamo dalla terra quando abbiamo la certezza del Cielo. Al contrario.
Con l’Ascensione riceviamo una missione: “Andate in tutto il mondo e annunciate
il Vangelo. Chiunque crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi non crederà sarà
condannato” (Mc 16,15). Il discepolo è un uomo della terra, perchè continua la
missione di Gesù: “I discepoli partirono e predicarono dappertutto, mentre il
Signore agiva insieme con loro e confermava la loro parola” (20). In questa
missione celebriamo “la comunione dei doni tra il cielo e la terra”!
(Offertorio). Gesù salendo al cielo ci
ha portato con se, annunciando il suo vangelo, Egli viene con noi.
Letture: Atti 1, 1-11; S. 46;
Ef. 1, 17-23
Vangelo di Marco: 16, 15-20