C’era una volta un bambino che rimase per sempre con noi come Salvatore!
nº 1085
Articolo
Pe.
Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista
“Natale - 2011”
1044. C’era una volta un bambino
Oh, Signore, Dio
d’amore! Povero, nascesti a Betlemme.Qui sulla paglia, Gesù nostro bene. Dormi
in pace, oh, Gesù, Dormi in pace! La bella musica e l’incanto semplice del
Natale cristiano riflettono la bellezza di Dio che si fa bambino per entrare in comunione con
quell’uomo che ha lasciato di essere bambino. L’uomo nel Paradiso Terrestre era
l’incanto di Dio, come dice il libro della sapienza: “La mia delizia era stare
con i figli degli uomini” (Pr 8,31). Sant’Alfonso aggiunge : “Il cuore
dell’uomo è il paradiso di Dio”. Dio non scoraggia la sua creatura amata.
Desidera, per un affetto particolare, nascere tra noi. Nascere ha il
significato di non intervenire con la forza del potere o del dominio. Nascere è
stata un’opera di rispetto dell’umanità, e che Lui ha giudicato buona per la
terra che gli apparteneva. Non è possibile non incantarsi con la scena di
Betlemme: una stalla, una coppia, un bambino, gli animali e chissà quanta gente
umile che non trovava un posto per guardare. E’ la tenerezza dell’amore di Dio
che ha preparato questo momento unico nella storia dell’Umanità: Dio unisce la
natura divina e la natura umana. La liturgia chiama questo momento ”Ammirevole
scambio!” E’ bello il Natale, ma è un mistero che deve essere accolto nella
persona di un Bambino. Non possiamo perdere la dimensione umana di Gesù, che si è
reso in tutto simile a noi, eccetto nel peccato (Eb 4,15). Non possiamo perdere
la percezione del momento in cui Dio si manifesta e entra in comunione con noi.
Non basta vedere con gli occhi, è necessario contemplare con la fede del cuore.
C’era una volta un bambino che rimase per sempre con noi come Salvatore!
1045.
Un progetto da comunicare
Nella messa della notte
di Natale così preghiamo: “Accetta, o Padre, la nostra offerta in questa notte
di luce, e per questo misterioso scambio di doni trasformarci nel Cristo tuo
Figlio, che ha innalzato l'uomo accanto a te nella gloria”. Gesù ha unito la
nostra umanità alla divinità. La nascita di Gesù non è la divinizzazione di un
uomo nè un dio inventato. E’ il progetto di Dio di portarci a entrare in
comunione con Lui nella partecipazione della Sua vita, come lui ha partecipato
della nostra. Egli è stato in tutto uomo affinchè noi potessimo in tutto vivere
la vita divina. Viviamo la vita Divina quando viviamo l’amore. Vuoi sapere se
sei in Dio? Guarda se vivi nell’amore. Dio è amore e colui che ama è in Dio e
Dio in lui (1 Gv 1, 4-8). La gioia e la luce predominano in questa
celebrazione. Gesù è la gioia e la luce.
1046.
Non abbiate paura!
L’umanità, anche nel
mondo attuale, vive la paura di ciò che è spirituale. Le superstizioni, o i
culti che pretendono di dominare le forze spirituali provocano la paura di essere dominati. Quando inizia il momento
della nascita di Gesù, con la comunicazione dell’Angelo a Zaccaria e a Maria,
ascoltiamo in primo luogo queste parole: “non abbiate paura!”. Per questo Dio
sceglie di nascere. E con la sua nascita porta gioia, pace e serenità. Nel
momento c’è stato un rifiuto molto grande, ben orchestrato, contro la persona
di Gesù, e contro i suoi seguaci. E’ la paura di Gesù, perchè Lui ci chiede di
impegnarci nell’amare. Amare è uscire da se. L’egoismo e la superbia preferiscono
schivare Gesù piuttosto che credere in Lui,
perchè nel caso significa mutare il cuore. C’è un testo apocrifo di
Tommaso che dice: “Chi si avvicina a me, si avvicina al fuoco”. Il fuoco brucia
la paglia, ciò che è inutile e falso. Non abbiate paura di Gesù. Egli è un
bambino.