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Omelia 1^ Dom. Avvento 2011 - 27.11.2011

 

Riconduci l’Umanità dispersa, Signore, sui tuoi cammini
La nostra fragile condizione di creature
Necessita la tua venuta

nº 1078
Avvento
Omelia - 1^ Dom- 27.11.2011
Pe. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

Desiderio di possedere il Regno

Ha fatto tanto per noi

 

L’Avvento è l’annuncio della venuta di Cristo. Dio viene all’incontro con l’uomo. Noi andiamo ad incontrare Dio ma non nella paura di un castigo, bensì nel desiderio di possedere il Regno come nell’incontro con un amico a cui vogliamo bene e che ci capisce. Nel giudizio glorioso poi verrà per premiare. E noi saremo presenti. La nascita del Figlio di Dio è la grande manifestazione dell’amore, poichè “Dio ha amato tanto il mondo da dare il suo Figlio†(Gv 4,16). “in lui siete stati arricchiti di tutti i doni, ... non manca più alcun carisma a voi, che aspettate la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo.†(1 Cor 1, 5-7). In Lui siamo ricchi e, per questo,  acclamiamo nella nostra miseria chiedendo che Dio Si rivolga a noi. Abbiamo sempre ascoltato che Dio ci chiama alla conversione per restare con Lui e vivere la sua Parola. Nel Salmo 79, conoscendo le immense ricchezze che Dio ci offre, riconosciamo la nostra fragilità e debolezza. Da  essa, però,  noi possiamo uscire con l’aiuto di Dio. Per questo preghiamo: “Dio degli eserciti, ritorna! Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna, proteggi quello che la tua destra ha piantato, il figlio dell’uomo che per te hai reso forte†(S. 79). Dio ci chiama alla conversione per essere come Lui ci ha fatto. Ma anche noi chiamamo Dio alla conversione, nel senso che gli chiediamo di rivolgersi verso di noi, che entri nei nostri cammini  e ci riconduca al cammino della salvezza. E’ percorrendo le vie di sempre che saremo salvi (cfr. Is 64,4). Il profeta riconosce: “Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi per amore delle tribù, tua eredità. Se tu squarciassi i cieli e scendessi!†(Is 61,17) Dio è meraviglioso! “Mai si udì parlare da tempi lontani, orecchio non ha sentito, occhio non ha visto che un Dio, fuori di te, abbia fatto tanto per chi confida in lui†(Is 64,3). Il riconoscimento di Dio ci ricorda che siamo stati creati da Lui: “Ma, Signore, tu sei nostro padre; noi siamo argilla e tu colui che ci plasma, tutti noi siamo opera delle tue mani†(Is 64,7). C’è in noi un permanente desiderio del Regno di Dio. L’ Avvento ci fortifica in questa ricerca.

 

Vigilate

Ogni giorno è giorno del Signore. Egli sta sempre venendo. Dio non si stanca di donarsi a noi. Se Dio, come un padrone viaggia lontano, non è per metterci alla prova, ma per manifestare la Sua fiducia nella nostra amministrazione. Restiamo disillusi quando vediamo le nostre debolezze: “Siamo divenuti tutti come una cosa impura, e come panno immondo sono tutti i nostri atti di giustizia; tutti siamo avvizziti come foglie, le nostre iniquità ci hanno portato via come il vento†(Is 64, 5). Ma i nostri peccati non chiudono il cammino di Dio. La vigilanza a ciò a cui Dio ci invita è la capacità di vivere sempre il tempo di Dio, accogliendoLo come Redentore. Il Giudice non verrà alla fine dei tempi, ma sta sempre venendo. Se sono addormentato sono anche cieco perchè non vedo la bontà di Dio. In questo modo non lo incontreremo.

 

Perseveranza

Il punto di partenza della nostra vigilanza è la nostra fragile condizione che necessita la venuta di Dio. È nella perseveranza che possiederete le vostre anime†(Lc 21,19). La perseveranza si ha quando pratichiamo le opere della fede. Preghiamo nella  messa: “O Dio, nostro Padre, suscita in noi la volontà di andare incontro con le buone opere al tuo Cristo che viene, perché egli ci chiami accanto a sé nella gloria a possedere il regno dei cieli.†(colletta) . Ogni celebrazione della comunità ci avverte di questa continua venuta: “Vieni, Signore Gesù!†ci esorta ad essere irreprensibili. La perseveranza si vive nella comunità. Quanto più siamo uniti, molto più il Signore si manifesterà. La Eucaristia ci sostiene nel nostro desiderio di amare e desiderare ciò che è del Cielo.

 

Letture: Isaia 63,16b-17.19b;64,2b-7; S. 79; 1 Cor. 3-9; Vangelo di Marco: 13, 33-37

 
 
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