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Meditazione sull'Annunciazione

 


 

del p. Thierry Maria Haenni o.p.  (+ 2005)

 

Il nostro mondo
sta morendo
dal rifiuto di scegliere
(F. Mauriac)

 1. La festa dell’Annunciazione nove mesi prima di Natale apre una finestra nella nostra fede sul contenuto stesso della Rivelazione divina. E’ la grande discesa di Dio nella storia dell’umanità che viene coinvolta nella dinamica trinitaria. In quel dialogo misterioso tra la Madonna e l’Arcangelo Gabriele, la libertà umana viene coinvolta al massimo della sua responsabilità. Dio è gran Signore e non violenta nessuno, propone e feconda facendo vedere il bene da scegliere per convenienza. La libertà è vista qui come la capacità di accogliere un bene più grande, la libertà serve a rafforzare l’alleanza e non è vista come un’affermazione di un potere assoluto  fine a se stessa. E’ l’accoglienza dei valori nuovi che determinano le qualità di un soggetto. Scelgo questo piuttosto che quello perché mi conviene secondo il senso che intendo dare alla mia vita. Sono anche libero di non scegliere certamente, ma bisogna  vedere perché. Le nostre motivazioni di fondo ci sfuggono più di una volta perché si perdono nelle profondità del nostro inconscio. 

 

2. E’ chiaro che Maria fu prevenuta da Dio per accogliere la sua Parola. Le profondità del suo essere erano più trasparenti delle nostre perché l’Arcangelo la chiama piena di Grazia. In Lei non c’era mai stato un compromesso e tutto era orientato armoniosamente verso le profondità divine come una rosa si apre alla luce del sole. L’Arcangelo irradierà in tale profondità facendola emergere alla vita cosciente che produrrà il “Sì” armonioso che fa eco alla chiamata divina. Questo “Sì” a Dio la condurrà in un’avventura terrestre certamente non facile, perché seguirà la Via Crucis e vivrà, con la massima intensità, il crudele sacrificio della Croce. Le conseguenze della risurrezione le vivrà nella sublimità della sua Assunzione in cielo in corpo ed anima. Insomma, dall’umile casa di Nazareth, di adesione in adesione alla volontà divina, sino alla gloria celeste, è un itinerario che ha dovuto scoprire e che certamente non poteva immaginare.

 

3. Noi, tante volte, facciamo fatica ad accogliere le novità impreviste e ci blocchiamo perché non era nel programma! Vogliamo a tutti i costi inventare la nostra vita e da questo nascono dei drammi senza fine. La Madonna invece rovescia questa prospettiva e si lascia condurre dal significato degli avvenimenti che Lei medita, in unione con Dio, nel suo cuore. Il suo sguardo sugli avvenimenti è profondo ed è capace di coglierne dei significati che a noi sfuggono tante volte e ci danno l’atroce sensazione di subire la vita con un vuoto che violenta la libertà. Siamo frustrati ed insoddisfatti perché ci manca questa capacità di decodificare le cose che invece la fede viva comunica. Alla madonna interessa il piano di Dio con il quale cerca con  tutto il suo essere di collaborare.

                                                                                 

4. Noi non avremo certamente la visita dell’Arcangelo Gabriele, ma riceviamo anche noi degli annunzi imprevisti che potranno determinare il nostro destino. Dietro alle contingenze del momento, la Madonna ci insegna ad entrare nella grande scuola del Padre Eterno che si chiama Provvidenza! A questo noi ci possiamo arrivare ed è una esperienza molto interessante che ci fa dimenticare le nostre  frustrazioni e le sensazioni  di vuoto così sgradevoli. Si diventa collaboratori del piano divino su di noi che ha le sue radici nell’eterna sapienza divina. Non è a caso il luogo e da chi siamo nati; non è a caso che la nostra natura abbia tale determinazione. Tutto questo ci pone una questione di fondo: Cosa fare di me stesso?  Questo determinerà la natura delle alleanze che liberamente faremo lasciandoci coinvolgere in varie avventure che ci determineranno. La madonna ci insegna che, come Lei, in modo singolare certo, anche noi siamo stati voluti e pianificati per compiere la nostra avventura nella vita. Come gli angeli, anche noi siamo servitori di Dio e chi lo realizza liberamente trova già sulla terra la felicità!

 

 

 

  meditazione di sabato 24 marzo 2001

 
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