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V Domenica di Quaresima

Gv 12, 20-33

“Padre glorifica il tuo nome !”


♣  In quel tempo, tra quelli che erano saliti per il culto durante la festa c’erano anche alcuni Greci. Questi si avvicinarono a Filippo, che era di Betsàida di Galilea, e gli domandarono: «Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo ad Andrea, e poi Andrea e Filippo andarono a dirlo a Gesù. Gesù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve me, il Padre lo onorerà. Adesso l’anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest’ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest’ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L’ho glorificato e lo glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me». Diceva questo per indicare di quale morte doveva morire.  ♣

 

     Omelia                      Riflessione                 Preghiera
(Redentorista)             (Domenicana)   

 


L’Ho glorificato e ancora lo glorificherò
Omelia
5^  Dom. Quaresima
P. Luiz Carlos de Oliveira
Redentorista

                                                          Alleanza nel cuore

Il costo della redenzione

Percorriamo il cammino del Sacramento della Quaresima con il tema della Alleanza.  Siamo passati dalla alleanza con Noè per la vita sulla terra; abbiamo incontrato Abramo al quale Dio promette una discendenza che sarà una benedizione per tutti i popoli e promette il possesso di una terra;  Con Mosè Dio fa una alleanza nella quale assume il popolo come suo popolo, gli dà una legge e una terra. In Geremia arriviamo al punto massimo della alleanza nell’Antico Testamento. Essa sarà fatta nel cuore: “Imprimerò la mia legge nel loro animo,  la scriverò sul loro cuore.Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo” (Ger 31,33). L’Alleanza profetizzata da Geremia supera le anteriori, poiché si attua nel cuore. Gesù fa l’alleanza nel suo corpo come vittima, poiché già l’aveva nel cuore: “Quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32). Dall’alto della Croce Egli attirerà tutti a se. Cristo fa l’alleanza in una dinamica di perdita della vita per avere la totalità della vita. Egli stesso dice: “ Se il chicco di grano che cade in terra, non muore, esso rimane solo un chicco di grano, ma se muore, allora  produrrà molto frutto” (Gv. 12,24). La glorificazione di Gesù è essere elevato da terra, nel senso di essere crocifisso (Gv 12,32). Il suo sangue asperso è il sangue dell’alleanza. Il simbolo del sangue è l’unione di vita di due persone. Così esse posseggono la stessa vita e la stessa anima. Per questo la sua  alleanza dà vita. Il suo costo è molto alto: la vita.  Perché Gesù deve dare la sua vita? Assumendo la nostra vita resa fragile dal peccato, egli la consegna al Padre nella obbedienza. Nella lettera agli Ebrei sta scritto: “Pur essendo Figlio, imperò l’obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.” (Eb.5,8). E’ per amore che Gesù porta avanti la sua missione di redenzione.

Dove io starò lì starà anche il mio servo

Preghiamo nella Eucaristia: “Donaci o Dio la grazia di camminare con gioia nella stessa carità che ha portato il vostro Figlio a consegnarsi alla morte per il suo amore per il mondo” (Colletta). Seguiamo Gesù come Egli stesso invita: “Se uno mi serve il Padre lo onorerà (Gv 12,26). Onorerà, vuole dire, glorificherà come glorificò Gesù. Per questo, esige dal discepolo che  offra tutto se stesso: “Chi ama la sua vita la perde e chi odia la sua vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna” (Gv 12,26). Perdere la vita, non è annullarsi, ma mettersi al servizio di qualcosa di meglio è seguire Gesù, come Egli ha fatto nella sua vita. Ci perderemo se ci fissiamo nelle effimere cose della vita che passa, al posto di guardare in quelle che durano per sempre. Questo è quello che ha fatto Gesù.

Crea in me un cuore puro

Riflettendo sull’alleanza in questo tempo di Quaresima, siamo invitati a guardare dentro noi stessi per vedere se la nostra alleanza con Dio  è veramente fatta nel cuore. La Religione deve essere del cuore. L’esteriorità distrugge l’alleanza, come successe al popolo  che la stabilì con Dio. Il cuore puro non è solo non avere peccato, ma avere la capacità di vivere la relazione con Dio e con gli altri, come dono. Purezza è stare con gli occhi fissi in Gesà affinché la sua immagine si fissi in noi e la sua mentalità diventi la nostra. Geremia è un esempio: ama Dio e ama il suo popolo. Accoglie la Parola di Dio e la annuncia con intensità, anche in mezzo al rifiuto che subì.

 


Riflessioni
 liberamente tratte dai testi del
 p. Thierry H. o.p. (1947/2005)
da “Conversazioni sulla Quaresima”
– Quaderno n. 3-2008- IPSU/Pg.


“Il cammino verso la Pasqua si fa sempre più profondo ed intenso, man mano che passano le settimane della Quaresima. Da una domenica all’altra non siamo gli stessi, perché nella nostra vita interiore, che nessuno vede all’infuori di Dio, ci sono state delle vittorie e delle risurrezioni, ma anche delle sconfitte e delle morti che tarlano la nostra speranza e contaminano il nostro dinamismo. Quando manca la speranza, l’intelligenza si offusca e la volontà si aggroviglia su se stessa”

“la crisi dei valori di cui soffre la nostra società è collegata ad un’altra crisi, ben più profonda, radicata nella nostra identità. Si dice che la vita ha solo il senso che noi le diamo, ma in realtà non ha nessuna oggettività. Qui si vede la spaccatura operata dall’egoismo di una volontà che si cerca, ma che non sa più fare alleanza se non con se stessa”

“Dov’è finita la comunione con la natura che esplode in primavera in una sinfonia sempre nuova?  Dov’è finita la comunione tra le persone, gli scambi disinteressati, la compassione, l’eroismo al servizio di un bene utile per tutti? Quello che manca è la relazione interpersonale  con l’altro, con quello che non è me.”

Il narcisismo infantile, che dice sempre “Io”, deve -  “sbocciare nel NOI che è comunione, e la comunione non distrugge l’Io, ma lo inserisce nella sua naturale dinamica. ..S. Pietro ricorda che siamo pietre vive edificate in vista della casa comune! In questa prospettiva ognuno ha un ruolo particolare, se manca o si tira indietro questo crea il vuoto.

“ Ora che degli adulti continuino il capriccio infantile che grida continuamente: io, io, diventa preoccupante ed è segno di una evidente regressione mentale. Si rifiuta la vita ed il tempo che passa perché si rifiuta in realtà di maturare e di produrre nuovi frutti, ecco dove stà la morte dell’anima. Il Cristo, Lui è risorto: dalla Via Crucis  al sepolcro. Egli è con noi, ma per farci risorgere nella nostra vita. Ci ripete continuamente: “Lazzaro, vieni fuori, alzati e cammina”. Noi, invece, vogliamo rimanere sdraiati senza collaborazione alla mano che ci tende”

“I Sacramenti della Chiesa producono in sé la vita divina, ma se noi non li desideriamo…! Non è perché sono inefficaci in sé, ma perché noi ci opponiamo al loro contatto vitale. Dio ci vuole tutti quanti protagonisti di un progetto di vita, ma noi facciamo tante omissioni  da rimanerne paralizzati. Invece di trovare tanti pretesti per giustificare la nostra situazione, perché non investiamo la nostra energia a voler guarire e rialzarci ad ogni costo?”

“L’energia ce l’abbiamo tutti quanti, il guaio è che:  l’errore, l’ignoranza, il peccato, fanno sì che l’egoismo nostro faccia svanire questa energia, che tante volte finisce per ritorcersi contro di noi. Ci facciamo continuamente ombra ed accusiamo l’altro di non illuminarci. E’ infantilismo che genera la subdola perversità.

“Ecco perché la Quaresima ci deve  svegliare alla collaborazione ed alla partecipazione alla vita comunitaria, che è segno di maturità e di intelligenza creativa.

“Rinnovare le promesse battesimali nella notte di Pasqua significa rispondere: “Presente”, come il soldato all’appello continuo della vita .”

“Gesù stà davanti a ognuno di noi e ci chiede: “Vuoi guarire?”

Quale sarà la nostra risposta. Lo vogliamo veramente?

 

La Preghiera del giorno

“ O mio Gesù, che ho mai fatto !
Come ho potuto abbandonarti e disprezzarti?
Dimenticare il tuo nome,
calpestando la tua legge, trasgredire i tuoi precetti?
O mio Dio, Creatore mio!
Mio Salvatore, vita mia e tutto il mio bene!
Infelice me, miserabile;
infelice, perché ho peccato,
perché  sono diventato come un animale irragionevole!
Gesù mio, tenero pastore, dolce Maestro,
soccorrimi,
rialza la tua pecorella, abbattuta,
stendi la mano per sostenermi,
cancella i miei peccati,
guarisci le mie piaghe,
fortifica la mia debolezza,
salvami o io perirò.
Io confesso d’essere indegno di vivere,
indegno della luce, indegno del tuo soccorso;
tuttavia la tua misericordia è ben grande;
abbi pietà di me, o Dio che tanto ami gli uomini!
Mia ultima speranza, abbi pietà di me,
secondo la grandezza delle tue misericordie.”

Beato Luigi De Blois
Guida spirituale 4, p. 79

 
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